Prato
17 Ottobre 2015
Qualsiasi nostra esperienza, conoscitiva, sociale, amorosa, religiosa, politica e artistica passa attraverso un’attivazione di specifiche aree cerebrali.
Compito del cervello è quello di organizzare le informazioni che riceve, creare delle rappresentazioni e pianificare delle risposte emotive, motorie e comportamentali.
Oggi grazie alle tecnologia del neuroimaging è possibile visualizzare quali zone del cervello si attivano o si disattivano quando un soggetto è esposto ad una qualche attività di quelle sopra esposte. Questo non significa certo però averne capito il nesso causale, né tantomeno il loro significato.
Per quanto riguarda l’arte, essa è concepita dall’artista ed apprezzata dal suo pubblico grazie ad una serie di operazioni, che si svolgono nel cervello dell’uomo e quindi anche l’esperienza estetica è soggetta alle leggi che regolano le attività cerebrali e le strutture nervose coinvolte.
L’arte può essere considerata come un’estensione della funzione del cervello. E l’artista è come un neuroscienziato che esplora le potenzialità e le capacità del cervello, con tecniche del tutto personali, coadiuvandolo nella comprensione del mondo. Provate anche voi un sentimento ambiguo di fronte a queste e ad altre più recenti scoperte della neurobiologia?
Forse un aiuto a capire il nesso tra l’attività neuronale e la creazione artistica ci viene non tanto e non solo dagli studi di neuroimaging in senso stretto, quanto piuttosto da un dialogo stretto tra scienziati e artisti che è quello che cercheremo di fare nel corso di questa giornata di studi.
Molti sono, infatti, gli artisti d’oggi affascinati dai paradigmi scientifici e interessati alle nuove tecnologie. Altrettanto numerosi gli scienziati che con passione studiano i fenomeni artistici.
L’arte, una delle più elevate espressioni della complessità umana e delle più raffinate modalità di rappresentare sensazioni ed emozioni, fornisce uno dei più preziosi documenti sul funzionamento del nostro cervello, perché come scrisse Paul Klee “l’arte non riproduce il visibile, rende le cose visibili”.
La U.O. di Neurologia di Prato ha collaborato stabilmente in questi ultimi anni all’organizzazione di eventi scientifico-culturali orientati a studiare ed approfondire I rapporti tra arte e cervello e attraverso questa iniziativa, i soggetti organizzatori intendono promuovere il dialogo tra discipline scientifiche diverse, tra scienziati e artisti, intesi nel senso più ampio del termine, pittori, musicisti, scrittori.
Saranno presenti esperti internazionali di Neuroestetica, insieme a storici dell’Arte e storici della Musica che si confronteranno con illustri artisti contemporanei delle arti figurative e musicali.
L’evento si concluderà con una suggestiva performance musicale.
Pasquale Palumbo
Enrico Grassi
Qualsiasi nostra esperienza, conoscitiva, sociale, amorosa, religiosa, politica e artistica passa attraverso un’attivazione di specifiche aree cerebrali. Compito del cervello è quello di organizzare le informazioni che riceve, creare delle rappresentazioni e pianificare delle risposte emotive, motorie e comportamentali. Oggi grazie alle tecnologia del neuroimaging è possibile visualizzare quali zone del cervello si attivano o…